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Biografia
Ho espresso da tempo il mio modo d’intendere la pittura e tuttavia, ogni volta che mi viene chiesto, sento la domanda come fosse la prima volta. Fare pittura per me, come sicuramente per tanti altri pittori, è un modo di raccontare e, nel mio caso, aggiungerei: per raccontarmi. Non a caso parlo sempre di paesaggio e lo faccio da tempo ormai lontano. Dalle suggestioni ricevute da opere di grandi artisti del secolo scorso, alle riflessioni sul mio stato che guardava al presente e, con spirito possibilmente critico, lo voleva individuare proponendo frammenti di visione, senza escludere rimandi mnemonici. Io sulla tela, o su qualsiasi supporto, dichiaro da sempre (a livello illustrativo) che il mio racconto è fisico, manuale: nulla di virtuale per intenderci. Ogni opera che propongo inizia con il segno teso a rafforzare l’idea di fisicità e, per questo motivo, l’immagine proposta parte da una traccia a grafite o a carbone, come una scrittura iconica che si trasforma sempre in pittura. Il mio paesaggio (dopo anni di pittura “naturalistica”?) scelse la rappresentazione bidimensionale attraverso decolorazioni, seguite da nuove colorazioni su tele originariamente policrome, di canapa o cotone. Era la fine degli anni settanta quando approdai a superfici dipinte con larghe campiture di colore, caratterizzate comunque da un segno di supporto molto evidente. E, nelle opere attuali, posso confermare di essere rimasto fedele a quella scelta. GigiParacchini
Le varie mostre personali si sono tenute in gallerie private e spazi pubblici in diverse città italiane: Torino, Milano, Bergamo, Brescia, Cremona, Verona, Treviso, Piacenza, Bologna, Teramo, L’Aquila ed altre località, anche con mostre collettive.
Ogni mostra personale, esito di una precisa riflessione, presentava ed attualmente presenta, le opere che si riferiscono a quel preciso momento che dà il titolo alla stessa mostra. Es: Immagini del muro ricordato,Percorso, Calendari senza giorni, Alberi di pace, Il volo della mano, Isola fertile, Giardino piccolo ed ovviamente altre.
Tutte le mostre sono state presentate da testi critici: per quelle citate: EldaFezzi, Mauro Corradini, Giovanni Cordero, Pia Ferrari, Fausto Lorenzi, Paola Azzolini, Carmelo Strano. Per brevità del testo ho fatto riferimento solo a qualche esempio e rimando sempre ad un sito personale per pubblicare tutto il materiale riferibile alla mia operazione artistica. L’occasione farà in modo che io possa dichiarare tutta la mia riconoscenza alle varie personalità della critica d’arte che, con testi e recensioni delle varie mostre, mi hanno fortemente aiutato.