Una storia di pittura
ALL’AAB LA MOSTRA IN RICORDO DI ERMETE BOTTICINI
Sabato 15 ottobre alle ore 18, nella sede dell’AAB in vicolo delle Stelle, 4 a Brescia verrà inaugurata la mostra delle opere di Ermete Botticini (1945-2014). L’esposizione, dal titolo Una storia di pittura, è curata da Mauro Corradini e Fausto Lorenzi ed è un omaggio, a due anni dalla sua scomparsa, ad uno dei più affermati artisti bresciani della seconda metà del Novecento, che è stato, tra l’altro, un protagonista nella vita dell’Associazione Artisti Bresciani
Figlio d’arte, dal padre Vittorio ha ricevuto la sua educazione pittorica. Fin dall’infanzia lo ha seguito nei numerosi concorsi a cui partecipava e nella casa-studio del genitore, frequentata sia da artisti di Corrente sia da artisti astratto-concreti (in particolare Birolli e Vedova), è entrato in contatto con il mondo dell’arte. Nel 1964, insieme al padre, ha visitato la Biennale di Venezia che in quell’anno presentava la pop art americana: è stata per lui la «prova di uno choc» che gli ha fatto intuire una nuova modalità figurativa. Nella seconda metà degli anni ’60 la necessità di confrontarsi, di misurare le proprie capacità lo ha portato a partecipare a molti concorsi; nel 1968 e poi nel 1973 ha allestito due mostre insieme al padre. Negli anni Settanta ha iniziato un nuovo ciclo pittorico, che ha coinciso nella vita privata con una profonda ricerca di ampliamento del suo sapere artistico: si è iscritto alla Facoltà di Architettura al Politecnico di Milano laureandosi nel 1983. Dopo l’analisi dell’immagine còlta nell’ambivalenza che caratterizza gli anni Settanta, Botticini ha sentito il desiderio di rinnovamento della realtà e del mondo: nel ciclo Termidoro il colore si dilata e si illumina, il segno si fa sinuoso e musicale quasi ad abbracciare tutta la natura. Dal 1987 ha aderito al gruppo Esprit de Finesse, partecipando a tutte le relative mostre, la prima allestita nel 1987 presso l’Associazione Artisti Bresciani, curata da Mauro Corradini. Sul finire degli anni Ottanta, dopo il meriggio di Termidoro, il colore si è attenuato come nell’imbrunire di una giornata: un anticipo alla meditazione del nero che sarebbe proseguita negli anni Novanta. Successivamente ha iniziato un percorso di rilettura dei simboli della Croce con il ciclo Stauròs.
Ermete Botticini, architetto, è sempre stato attento alla dimensione sociale del costruire: ha progettato edifici pubblici, scuole, palestre e centri sportivi, strutture cooperative, case a schiera e capannoni industriali; amava occuparsi di ristrutturazioni di appartamenti e di interior design. Esprimeva vivacità nei vari interessi culturali, spaziando da letture più impegnate fino alla letteratura e alla poesia latino-americana o araba. Ascoltava quotidianamente la musica classica, passando dai lampi della musica di Berlioz all’interiorità meditativa dei grandi Requiem di Mozart, Cherubini, Faurè.
L’AAB lo ricorda assiduo collaboratore e sempre attento nella selezione qualitativa delle mostre, quasi come un affettuoso omaggio di eredità al padre, che da sempre fu legato all’Associazione.
La mostra è inserita nella serie “Curricula” ed è in programma dal 15 ottobre al 2 novembre, con ingresso libero dal martedì alla domenica dalle 16 alle 19,30. Nel catalogo, disponibile in sede, oltre ai testi critici di Mauro Corradini, e Fausto Lorenzi, sono pubblicati la Presentazione del presidente dell’AAB Dino Santina, gli Apparati (la biografia, la bibliografia, l’elenco delle esposizioni personali e collettive, un breve testo dell’artista sulla pittura) e le foto a colori delle opere esposte.