Sabato 30 gennaio alle ore 18, nella sede dell’AAB in vicolo delle Stelle, 4 a Brescia è stata inaugurata la mostra delle opere di Laura Massardi. L’esposizione, dal titolo Ricerca d’identità, è curata da Maria Novella Gennari ed è in programma dal 30 gennaio al 17 febbraio, con ingresso libero dal martedì alla domenica dalle 16 alle 19,30.
Scrive Dino Santina, presidente dell’AAB, nel catalogo che accompagna la mostra: «Assicuratrice per campare, pittrice per vivere la sua passione artistica, Laura Massardi da sempre ama dipingere, prima da autodidatta, in seguito sotto l’esperta guida di Piero Tramonta e poi di Enrico Schinetti nei corsi della scuola d’arte dell’AAB. […] L’artista cerca di far trasparire nei suoi lavori […] l’io di una figura e la/le personalità che ognuno di noi ha in sé, gli aspetti che magari neppure noi stessi conosciamo. Massardi cerca di esprimere con il suo pennello un’analisi che ha moltissimi esempi nella pittura, nella letteratura, nell’arte in generale; si pensi, solo per citare a caso, al romanzo di Pirandello Uno nessuno e centomila in cui il protagonista inizia ad avere una crisi di identità quando, un giorno, la moglie gli fa osservare che il suo naso è leggermente storto e da qui inizia ad avere una crisi di identità, ad avere il presentimento che le persone che lo conoscono abbiano di lui una immagine diversa da quella che lui ha di se stesso. E inizia una serie di riflessioni rivolgendosi direttamente al lettore, ponendogli domande e interrogativi. È un po’ la stessa operazione che compie la nostra artista quando dichiara di scegliere consapevolmente di non dare il titolo ad alcuni dei suoi quadri, perché nel momento in cui lei dipinge pensa di proporre un messaggio, un’idea, una figura (magari prendendo spunto da qualche fotografia, a volte anche di se stessa), ma non è detto che questi arrivino all’interlocutore, o per lo meno può succedere – e capita spesso – che davanti ai suoi dipinti ognuno di noi abbia sensazioni diverse, addirittura comprensioni diverse. E Massardi vuole lasciare a noi libertà di interpretazione. Il visitatore della mostra e il lettore del catalogo noteranno che prevalgono, di gran lunga, i colori neutri della terra e il nero; è attraverso questi che l’artista crea le mille sfumature delle sue figure; sono i suoi colori, non solo scelti, ma preferiti, amati.»
Nel catalogo, disponibile in sede, oltre alla presentazione di Dino Santina, sono pubblicati i testi della curatrice Maria Novella Gennari e di Enrico Schinetti, docente della scuola d’arte dell’AAB.
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