Presentazione del libro “L’oro, il metallo divino”
Venerdì 20 dicembre 2013 alle ore 18
nel salone del Romanino
presso l’Associazione Artisti Bresciani in vicolo delle Stelle 4
verrà presentato il libro
L’oro, il metallo divino
di Eugenio Mombelli
La S.V. è cordialmente invitata.
Presentazione
di Giusi Villari
Nunquam sistenda, come una vite senza fine, il cui movimento non si ferma mai, così, varia, articolata ed in libera evoluzione, è la ricerca che fin dalla giovinezza Eugenio Mombelli ha intrapreso sui grandi temi della storia dell’uomo e delle religioni.
Affascinato dalle straordinarie qualità fisiche dell’oro, dai suoi significati simbolici, dalla sua luce magica e dalla bellezza dei manufatti realizzati dall’uomo con questo materiale, l’autore ci conduce in un complesso itinerario storico-critico che si snoda in un arco temporale amplissimo e tocca i paesi più remoti della terra.
Sfilano davanti ai nostri occhi i segni lasciati da uomini illustri e non, così come da popoli ancora potenti e da altri di cui si è persa la memoria: antiche sculture, architetture monumentali, scritte misteriose, monili ed amuleti appaiono legati fra di loro da sottili connessioni che l’autore cerca di ricomporre ed interpretare. Il pittore dei mascheramenti, delle sinopie e delle elegantissime quanto incomprensibili scritte corsive, l’artista che dà forma all’informale e documenta con le sue opere l’oscurità e l’impenetrabilità delle “cose” del mondo, ci offre in questo libro chiavi di lettura inedite di una realtà da altri deliberatamente, e per le più svariate motivazioni, camuffata.
Tante domande ed un’unica risposta.
Le fonti, autorevolissime, a cominciare dal libro dei libri: la Bibbia, vengono indagate senza pregiudizi e paure in un percorso che, come racconta l’autore, è stato anche occasione di straordinari incontri umani.
Ma per un artista sono le immagini, e il loro valore rappresentativo e simbolico, ad offrire le testimonianze più interessanti e stimolanti: volti dai connotati marcati e tipici delle loro aree di origine si rincorrono nei dipinti e nelle sculture di aree geografiche diverse e fra di loro spesso lontanissime, segnalando, oltre alla mai sopita volontà dell’uomo di muoversi oltre ai confini della propria conoscenza, qualcosa che nel dipanarsi delle pagine del libro appare come una verità sempre più sconvolgente.
Gli Olmechi, i Maya, Cristoforo Colombo, i Sumeri sarebbero pedine più o meno consapevoli di un’arcana vicenda legata alla ricerca dell’oro, materiale indispensabile per garantire la sopravvivenza di un’antica e progredita civiltà; non a caso il prezioso metallo sarebbe poi diventato simbolo del sacro per la quasi totalità delle religioni.
Sono ancora una volta i disegni, le forme rappresentate dall’uomo sia sulla roccia naturale che su pareti artificiali a fornire una testimonianza del passaggio sulla terra di questo antico popolo: le figure umanoidi curiosamente abbigliate e le immagini di labirinti scoperte in tanti paesi del mondo sarebbero un ricordo dell’evento.
L’uomo inizialmente assistito da tanti dei avrebbe perso nel tempo la consapevolezza di questo apporto diventando arrogante e incapace di gestire il proprio rapporto con “energie” a lui superiori.
Ed è proprio a questa straordinaria “energia” divina che l’autore affida un messaggio finale di speranza augurandosi che l’umanità possa, attraverso una conoscenza delle proprie origini libera da dogmi ed ipocrisie, ricominciare il proprio cammino evolutivo.