Notice: Function _load_textdomain_just_in_time was called incorrectly. Translation loading for the themify-updater domain was triggered too early. This is usually an indicator for some code in the plugin or theme running too early. Translations should be loaded at the init action or later. Please see Debugging in WordPress for more information. (This message was added in version 6.7.0.) in /var/www/vhosts/jeflab.it/aab.jeflab.it/wp-includes/functions.php on line 6114

Notice: La funzione _load_textdomain_just_in_time è stata richiamata in maniera scorretta. Il caricamento della traduzione per il dominio themify è stato attivato troppo presto. Di solito è un indicatore di un codice nel plugin o nel tema eseguito troppo presto. Le traduzioni dovrebbero essere caricate all'azione init o in un secondo momento. Leggi Debugging in WordPress per maggiori informazioni. (Questo messaggio è stato aggiunto nella versione 6.7.0.) in /var/www/vhosts/jeflab.it/aab.jeflab.it/wp-includes/functions.php on line 6114
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Presentazione del libro “Paesaggi che si pensano in noi”

Associazione Artisti Bresciani
Fausto Lorenzi
Brescia, Vicolo delle Stelle 4

Fausto Lorenzi presenta all’AAB il libro a quattro mani di Attilio Forgioli e Lionella Parolari

PAESAGGI CHE SI PENSANO IN NOI di Attilio Forgioli e Lionella Parolari

Il mondo concentrato in un mucchietto residuo di colori e il mondo frantumato e riannodato in una mappa di graffiti, sagome e frammenti iconici. È il taccuino a quattro mani di due artisti, in una singolare partitura a contrappunto di note di ardore smorzato, quasi reticente, di Attilio Forgioli, in contrasto con il crescendo dai bassi in bianconero agli squilli esuberanti di Lionella Parolari. Il mondo si offre alla percezione del fanciullo come una immensa dilatazione del suo corpo, come se lo potesse abbracciare; all’adulto invece come misurazione della distanza incolmabile. Lei, Parolari, sembra inseguire la sorpresa innocente, rivelatrice, che è dell’infanzia e dei suoi giochi, attraverso una ideografia che le permetta di rinominare visivamente tutto l’universo come se riverberasse da lei; lui, Forgioli, sta sul limitare della rapina del tempo, nel continuo andirivieni tra l’essere e il non essere: guarda il paesaggio e scava nella memoria, sotto l’assedio del nulla, dove quel che resta delle cose, in struggenti epifanie, viene a coincidere con quel che resta del giorno, da vivere. Ma entrambi, da opposti versanti, da diverse storie, sensibilità e culture, sanno che i luoghi che sondano appartengono interamente al fare del disegno e della pittura, al suo crescere in equilibrio tra le forme della mente, del sentire, e quelle della realtà.

(dalla introduzione di Fausto Lorenzi)