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Presentazione del libro “Sfide, ricordi, speranze. Il vento fresco del concilio”

Associazione Artisti Bresciani
Giuseppe Tomasini
Brescia, Vicolo delle Stelle 4

PRESENTAZIONE DEL LIBRO SFIDE, RICORDI, SPERANZE. IL VENTO FRESCO DEL CONCILIO DI DON GIUSEPPE TOMASINI

I Venerdì dell’Associazione Artisti Bresciani

 

Venerdì 18 ottobre 2013 alle ore 18

nel salone del Romanino

presso l’Associazione Artisti Bresciani in vicolo delle Stelle 4

verrà presentato il libro

Sfide, ricordi, speranze.

Il vento fresco del concilio

di don Giuseppe Tomasini

Intervengono:

Paolo Corsini, senatore e docente presso l’Università di Parma

Margherita Peroni, consigliere comunale

 

Introduce e coordina:

Dino Santina, presidente dell’AAB

 

 

Sarà presente l’autore.

La S.V. è cordialmente invitata.

Ottant’anni passati, don Giuseppe Tomasini ha raccolto in un libro “Sfide, ricordi, speranze. Il vento fresco del concilio” un’ antologica della sua esperienza.

Ne esce un panorama di questioni, passioni, idee, riflessioni, controversie e discussioni anora oggi di forte attualità.

Nato a Pompiano nel 1931, figlio di agricoltori, quarto di 13 fratelli, diventa prete nel ’60; curato a Concesio e poi in città a S.Afra, nel 1977 don Tomasini riceve dal vescovo l’incarico di costituire una nuova parrocchia, S. Maria in Silva, appena dietro la stazione del capoluogo.

Il Concilio, negli anni 60, e il fenomeno del ’68 avevano suscitato un forte vento riformatore e tante speranze. E don Giuseppe, mentre segue i giovani dell’oratorio, sente nel contempo l’esigenza di capire a fondo, di studiare, di approfondire.

Frequenta un corso di studi sociali alla Cattolica di Milano, diplomandosi con una tesi sul pensiero sociale dell’allora cardinal Montini.

Negli anni del post concilio si discuteva di pluralismo, non solo culturale, ma anche religioso e teologico. E don Giuseppe si iscrive alla Pontificia Università Lateranense di Roma conseguendo la licenza in Teologia.

L’impegno con i giovani della parrocchia e con quelli delle scuole superiori, dove è insegnante di religione, lo portano a scegliere un percorso sistematico di studi e si iscrive alla facoltà di Sociologia a Trento dove si laurea con una tesi sui temi del marxismo, ateismo, secolarizzazione, dialogo fra credenti e non credenti.

Stupisce che siano rimaste così a lungo nel chiuso della biblioteca personale di don Giuseppe queste pagine che dimostrano una conoscenza fervida di autori, filosofi, intellettuali, teologi, economisti, di correnti di pensiero. Trattano temi di grande interesse e di incredibile attualità:

– del progresso e dei problemi insoluti del salario, della dignità della persona umana, della sua libertà,de i valori dello spirito

– della crisi dei sistemi economici, del principio di uguaglianza

– del rapporto lavoro – religione e ricchezza – povertà

– del dialogo tra marxisti, atei, credenti, della secolarizzazione.

Don Tomasini si occupa anche di altri temi che, ora, sembrano scontati, ma che, decenni fa non erano all’ordine del giorno. Tratta del tema della buona morte e dell’accanimento terapeutico e sembra quasi anticipare le tesi che si possono leggere nel dialogo tra il cardinal Martini e il sen. Marino (oggi sindaco di Roma). Ma anche del fenomeno del razzismo di ritorno; nel suo libro riporta pagine di forte critica a quelle forze politiche che speculano sul fenomeno della immigrazione cavalcando frustrazioni e paure, ma anche a quelle posizioni – del passato – della chiesa e di autori cattolici sulla legislazione razziale e antiebraica del fascismo.

Ci appaiono – per molti versi – anticipatrici, le pagine del libro di don Giuseppe, talvolta lui stesso ansioso di vedere la Chiesa al passo coi tempi. Ci pare di cogliere la lungimiranza di don Mazzolari, lo spirito di obbedienza di don Milani, alcune intuizioni del cardinal Martini, la rivoluzione di papa Francesco.

Don Tomasini è un prete mite, come quando ricorda la messa celebrata in un cimitero di guerra in Russia, ma anche con la schiena dritta, come quando scrive al sindaco e alla giunta di Concesio; è un “don” che non le manda a dire, come quando scrive al suo vescovo per denunciare che certi uffici funebri si sono trasformati una industria funeraria s.p.a.

Insomma, un prete a tutto tondo. E leggere il suo libro sarà un arricchimento per tutti. Credenti e non credenti.

I-VENERDI’-AAB-2013- ELENCO-INCONTRI