Gli artisti bresciani e la Grande Guerra
Progetto scientifico
La mostra, che è stata inaugurata presso l’AAB il 29 novembre e presso la Queriniana il 2 dicembre, si inserisce nella serie dedicata allo studio e alla presentazione di singole figure di artisti o di particolari aspetti dell’arte bresciana tra Ottocento e Novecento. La mostra viene organizzata nell’ambito delle iniziative programmate dal Comitato provinciale di coordinamento delle iniziative commemorative nel centenario della Grande Guerra.
In occasione del centenario della Prima Guerra Mondiale l’AAB intende ricordare con una mostra gli artisti bresciani che, chiamati alle armi, hanno documentato dal fronte episodi e momenti di vita militare; ma vuole anche allargare il campo d’indagine a quanti hanno testimoniato con le loro opere una partecipazione ideale o si sono adoperati, soprattutto a partire dal 1917 dopo Caporetto, nell’attività di propaganda. Si vuole inoltre dar conto, in maniera sintetica, dell’impegno posto da molti, negli anni del dopoguerra, nel ricordo dei caduti. Punto di partenza del lavoro di ricerca sono state le mostre organizzate a Brescia dalla Società per l’Arte in Famiglia nel 1916 allo scopo di aiutare gli artisti nel difficile periodo della guerra, nel gennaio 1919 a beneficio dell’Associazione Mutilati e Invalidi di guerra e nel giugno 1919 con le opere di artisti bresciani soldati e degli artisti defunti. Nel percorso espositivo avranno uno spazio particolare Angelo Landi (Salò, 1879-1944) e Mario Lucini (Brescia, 1889-1919). Landi, richiamato tra il 1916 e il 1918 come caporale motociclista con il compito di addetto all’Ufficio Stampa e Propaganda del Comando Supremo Militare, ha realizzato infatti centinaia di opere (tra disegni, pastelli e olii) relative ai diversi fronti della guerra; Lucini, dopo una presenza come corrispondente del giornale «La Provincia» sul fronte francese tra il 1915 e il 1916, ha lavorato intensamente a Brescia alla propaganda producendo una serie di manifesti, vignette e disegni. Verranno inoltre esposte opere di Battista Barbieri, Paolo Cassa, Arturo Castelli Eliodoro Coccoli, Giuseppe Denti, Giovanni Fasser. Giuseppe e Tita Mozzoni, Giovan Battista Nodari, Emilio Rizzi, Teobaldo Roggero, Romolo Romani. Angelo Sala, Giacomo Sottini, Vittorio Trainini e Virgilio Vecchia, che saranno presentati in mostra con olii, disegni e acquerelli. Presso la Biblioteca Queriniana saranno esposti le opere a stampa e i giornali di trincea.
Nel catalogo sarà inoltre raccolta documentazione fotografica anche di altri artisti che hanno prodotto opere nell’ambito tematico della mostra, suddivisa in quattro sezioni: dipinti e disegni, opere a stampa e giornali, opere di Mario Lucini e la decorazione della Casa del Combattente.
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Nell’ambito della mostra, nella sede dell’AAB saranno organizzati tre incontri:
mercoledì 10 dicembre 2014, ore 18
presentazione del libro di Mauro Pennacchio Rifiuti di trincea (La trappola infame degli “scemi di guerra”)
venerdì 12 dicembre 2014, ore 18
incontro con Francesco De Leonardis, Il ricordo dei caduti della Grande Guerra: edifici, monumenti e lapidi a Brescia
martedì 16 dicembre 2014, ore 18
incontro con Tonino Zana, I diari bresciani della Grande Guerra
La memoria è necessaria, dobbiamo ricordare
perché le cose che si dimenticano possono ritornare.
Mario Rigoni Stern
Sono cominciate con il 2014 le numerose iniziative per il centenario della Grande Guerra, un evento che ha cambiato gli scenari mondiali e che, nel contempo, ha avuto un’incidenza profonda nella storia locale, in ciascuna famiglia.
La provincia di Brescia fu direttamente coinvolta nel conflitto, anche in quanto territorio di confine con l’Austria. Molte sono le vicende, le testimonianze, le persone, i “segni” che costituiscono la memoria di un passato che è di stringente attualità.
A questo riguardo, l’Associazione Artisti Bresciani ha inteso portare il suo contributo di conoscenza e di riflessione promuovendo la mostra Gli artisti bresciani e la Grande Guerra, che rappresenta, su questo argomento, l’esposizione più completa mai realizzata a Brescia; si articola in due sezioni, una nella sede dell’AAB, l’altra presso la Biblioteca Queriniana.
Come altre negli anni scorsi, anche questa mostra è stata curata da due soci dell’AAB, Luigi Capretti e Francesco De Leonardis, i quali, con riconosciuta competenza, hanno svolto una indagine rigorosa e una ricerca approfondita, in modo disinteressato e appassionato, riuscendo a raccogliere una serie di quadri e una ricca documentazione in grado di soddisfare il pubblico più esigente. Hanno anche curato i testi del catalogo che, oltre a presentare le opere e i documenti in mostra, contiene saggi critici, che rappresentano un punto di riferimento completo e importante per studiosi, appassionati, studenti, cittadini interessati a conoscere le vicende storico-artistiche che riguardano il periodo della Grande Guerra nel territorio bresciano.
Quasi a voler dare il segno della continuità del loro lavoro di ricerca e indagine, Capretti e De Leonardis (si veda in proposito il catalogo numero 203 del 2014 La Società per l’Arte in Famiglia nelle edizioni AAB) partono dal riferimento all’esposizione proposta nel 1919, al Ridotto del Teatro Grande a Brescia, dedicata alle opere di artisti bresciani soldati e agli artisti morti negli anni della guerra. E allargano poi la loro indagine alla produzione complessiva degli artisti bresciani, che fu molto vasta, anche se oggi c’è più di una difficoltà a reperire la documentazione, a causa del fatto che, spesso, si tratta di opere private, cartoline disegnate che gli artisti inviavano alle famiglie, schizzi su foglietti volanti; purtroppo parte di questo materiale non è stato adeguatamente raccolto e conservato.
I curatori ci ricordano anche che l’evoluzione tecnologica del cinema e della fotografia consentì di sostituire, almeno in parte, l’opera dei pittori nel documentare la guerra, le battaglie, le imprese, le distruzioni, le esaltazioni e i drammi.
La mostra promossa dall’AAB è articolata e varia; presenta opere che documentano il diverso modo degli artisti di osservare gli eventi bellici della prima guerra mondiale: dalla esaltazione celebrativa, al rifiuto della retorica nel ritrarre la vita della trincea e i combattimenti, fino alla satira e all’ironia per denunciare le ipocrisie dei racconti ufficiali e trionfalistici del conflitto.
L’esposizione, sia nella sede dell’AAB, sia presso la Queriniana, documenta anche la produzione e la diffusione del materiale propagandistico curato dall’Ufficio Stampa e Propaganda del Comando Supremo Militare, che aveva il compito di mobilitare la popolazione civile nel sostegno alla guerra attraverso la diffusione di immagini che raffiguravano la malvagità del nemico e l’eroismo e il destino inevitabilmente vittorioso dei “nostri”. A Brescia l’Esercito era particolarmente attivo nel finanziare tipografie locali per la stampa di questo materiale.
Questa mostra presenta una selezione di opere e di documenti particolarmente significativi e costituisce un evento di rilevante importanza, che supera la dimensione locale e può a buon diritto inserirsi tra le iniziative che daranno il segno alle celebrazioni commemorative della prima guerra mondiale. Celebrazioni commemorative per conoscere, ricordare e non dimenticare; perché questi eventi non debbano ritornare.
L’AAB esprime vivo apprezzamento per il lavoro dei curatori, Luigi Capretti e Francesco de Leonardis e dei coordinatori editoriali, Giuseppina Ragusini e Vasco Frati; rivolge un sentito ringraziamento ai Civici Musei d’Arte e Storia e alla Biblioteca Queriniana per la loro preziosa collaborazione; ai collezionisti privati, al Comune di Gardone Val Trompia e alla Fondazione Luigi Micheletti per aver messo a disposizione le loro opere.
I loghi posti in quarta di copertina sono il nostro modo per dire grazie al Consiglio della Regione Lombardia, al Comune di Brescia, alle Fondazioni e agli istituti bancari e assicurativi per il loro concreto sostegno, senza il quale la mostra Gli artisti bresciani e la Grande Guerra non avrebbe potuto essere realizzata.
Dino Santina
presidente dell’AAB
CON IL CONTRIBUTO DI REGIONE LOMBARDIA – IL CONSIGLIO